" L'evento " II edizione - Romanzo di amore e passione.
Il tema di questa storia è un dramma attuale dei nostri giorni, il quale i coniugi Monica e Marco Veloni assaporano una nuova vita e nuove stravolgimento della loro vita coniugale, dopo la nascita della loro primogenita Veronica, inizia per loro una vita estenuante,nuove aspettative piena di ansie di solitudine, amore e tradimenti.
..//. Marco, Monica e Veronica Velone: Una famiglia del nostro piccolo
mondo borghese.
..//. Marco, Monica e Veronica Velone: Una famiglia del nostro piccolo
mondo borghese.
" L'Evento " II Ed. Filippo Giuseppe Pitrella |
- Titolo: .............. "L'Evento
- Autore:............. Filippo Giuseppe Pitrella
- Editore:............ Casa Editrice Montedit
- Collana:............I salici (Narrativa)
- Data di pubblicazione:....Febbraio 2015
- ISBN:................................ 9788865875537
- Pagine: ........................... 64
- Prezzo:........................... 7.50 Euro
- Formato:........................ Brossura
- E-Book: ........................ 4,99 Euro
- Link: ............................ . L'evento
- Pagine: ......................... 49
Breve sintesi de " L'Evento ".
E così scende la sera e poi la notte: il cielo già scuro si
fa più cupo, ed è quasi l’alba quando improvvisamente un forte temporale
sveglia Monica che si alza dal letto avvicinandosi al balcone già aperto. Si
accosta alla ringhiera appoggiandosi allo stipite della porta a braccia
conserte e guarda silenziosamente il vuoto che circonda la villa, mentre sente
lo scroscio della pioggia che cade a dirotto. I lampi e i tuoni la spaventano e
così Monica stringe le braccia come per proteggersi da questo puerile timore e
intanto vede alzarsi l’aurora: è il 15 agosto del 1985. È stata tutta la notte
sveglia ma va ugualmente a preparare la colazione per suo marito che deve
andare in ufficio.
Monica Velone è una donna dolce e fragile, bella e
sensibile, un po’ stanca della vita che conduce, e le sembra di aver bisogno
anche dell’amore di un figlio oltre a quello di suo marito.
Sì, un figlio! Ma non ha il coraggio di chiederglielo.
Nel frattempo suo marito Marco si è alzato dal letto e si
appresta a far colazione; nessuno dei due dice una parola oltre al solito buon
giorno.
Dopo aver terminato di far colazione dà un bacio a sua
moglie e va via dritto in ufficio; ha una bellissima automobile a due posti.
Marco Velone, non ha pregiudizi, è scettico, non fuma ma beve spesso per
dimenticare. È un uomo scrupoloso sul lavoro ed esigente per non lasciare alcun
contrasto, dietro di sé, che fa una vita molto semplice per costruire un’unione
molto interessante e dolcissima con la moglie.
Monica, che è una donna di casa, si dedica alle faccende
domestiche, come del resto tutte le mattine.
Marco è già nel suo ufficio; il lavoro lo attende ed è molto
impegnativo perché dipendono da lui molti progetti per i prefabbricati.
Una lampadina illumina il grande tavolo su cui è appoggiato
un enorme foglio bianco e l’occorrente per realizzare disegni che devono essere
di notevole perfezione.
Monica non ha altro per la testa che avere presto un bambino
ed è pertanto seduta su una sedia di quelle grandi, accanto alla finestra che
dà sul giardino pieno di verde, mentre tra le mani ha un lavoro che prepara per
il primo erede che desidera tanto. Mentre guarda fuori dalla finestra
spalancata su una giornata di sole luccicante, chiara e splendente dopo la
pioggia, vede una bambina che gioca insieme ad un uomo con una palla grande,
colorata a strisce bianche e rosse, e dagli occhi le scendono alcune lacrime.
La bambina bionda, tutta ricciolini, ora gioca, ora ride,
ora corre per tutto il giardino, si diverte tanto, è felice mentre lei è
infelice e piange in silenzio seduta sulla grande sedia.
Il chiarore del sole le abbaglia gli occhi bagnati di
lacrime mentre il telefono squilla e sembra un presagio per la sua mente… un
breve distacco e percepisce che è arrivata per lei la realtà. Si alza e, avvicinandosi
all’altra parte del salotto, si asciuga gli occhi e prende la cornetta del
telefono dal mobile che ha un grande specchio a muro:
«Pronto, chi parla?» domanda un poco assente.
Dall’altra parte del filo le risponde il marito:
«Ah cara sono io, Marco».
«Sì caro, dimmi cosa c’è, cosa è successo?» domanda ancora
la moglie assente ma preoccupata perché il marito non ha mai telefonato a casa.
«Oh niente, scusami tesoro mio, ma non posso venire a casa
per pranzo. Ho molto da sbrigare e non posso lasciare».
«Va bene Marco, ma tu cosa mangerai per pranzo?».
«Non preoccuparti cara, mi basta un panino».
Poi, prima di posare la cornetta del telefono, Marco
esclama:
«Ah Monica, stasera ceniamo fuori, ti va?».
«D’accordo caro, come desideri tu!» e si lasciano augurandosi
una buona giornata.
Lei va a sedersi al solito posto, riprende il suo lavoro
perché le preme tanto la voglia di una creatura sua per riempire le giornate
vuote e dare un senso ai suoi pensieri ancora da bambina.
Lui invece pensa subito a prenotare un tavolo al Capricorno,
un ristorante dove si mangia molto bene, caro ma diverso dai soliti ristoranti,
un posto romantico e riservato.
Marco si affretta sul lavoro per essere puntuale per la
cena, mentre in casa Velone la moglie si prepara per la sera. Nella toilette si
fa un bagno di schiuma e uscita dalla vasca Monica asciugandosi si avvicina
alla grande specchiera: vede il suo corpo pieno di una grande sensualità, si
ravvia i capelli, si ravvia un trucco appena accennato e il risultato è
strepitoso, poi va in camera da letto a vestirsi.
Marco Velone ha tanto lavoro ma è preoccupato del ritardo
che ha accumulato nei confronti della moglie; decide così di lasciar perdere il
lavoro per la serata e corre all’appuntamento.
Arriva a casa stanco ma nonostante ciò dà un bacio alla
moglie:
«Scusami del ritardo, cara il lavoro era troppo…».
«Non preoccuparti amore mio, il lavoro innanzitutto… vero?».
«Sì cara e sono mortificato… stasera…!» dice mentre si avvia
per le scale a cambiarsi il vestito e continua ripetendo qualcosa di
impercepibile, la moglie ormai distante non lo ascolta più e fra sé borbotta:
«Ebbene, caro Marco, dopo tante settimane che non mi porti
fuori, ti permetti di farti aspettare tanto…» e dentro di sé continua il
dialogo… «ed io che gli dico… il lavoro innanzitutto…
Oh come vorrei dirgli in faccia che mi sono stufata di tutto
ciò e di stare sola in casa tutto il santo giorno».
Così pensa Monica mentre va su e giù per l’anticamera,
ancora seccata; ed è giusto che lo sia perché è imperdonabile far aspettare una
donna come lei, sensibile e permeata da un fascino splendente.
Chi entra nel ristorante il Capricorno, vede un salotto
grande ma molto intimo, dove coppie di innamorati o soltanto amici sono sedute
appartate, intorno ai tavoli rotondi apparecchiati con tovaglie di colore blu e
tovaglioli di colore rosso; sul centro del tavolo una candela accesa e una rosa
rossa; la luce soffusa dà alla rosa una sfumatura di intimità che si armonizza
con la musica in sottofondo.
Ecco che i coniugi Velone arrivano sorridenti e abbracciati.
Un cameriere si avvicina a loro accompagnandoli al tavolo
che Marco aveva prenotato.
Timidi, come se fosse la prima volta, si guardano di
sfuggita mentre consultano la lista e con un sorriso imbarazzato tendono le
mani l’uno verso l’altra.
Il cameriere chiede gentilmente se hanno già scelto la cena,
un po’ di attesa e poi decidono ognuno per proprio conto il primo piatto.
Rimangono di nuovo soli; nel silenzio una dolce musica li fa
decidere a fare quel grande passo che tutte le coppie sono in un certo modo
obbligate a fare, prima o poi, per sentirsi più mature, più responsabili.
Nel frattempo il cameriere ha servito il primo piatto ma
loro non se ne accorgono perché sono immersi nella loro intimità; restano
ancora a guardarsi negli occhi; un dolce sorriso e Marco le prende la mano dal
tavolo sfiorandola.
La cena quasi si trascina estranea ai pensieri che hanno
invaso la loro mente, mentre la musica è complice di questo trepido stato
d’animo.
Poi nella loro camera da letto si preparano per la notte:
Monica, tutta nuda, davanti alla toilette si pettina e avverte dentro di sé un
calore irresistibile, attraverso la specchiera guarda il marito che si sta
spogliando.
Si sente quel fremito addosso e, sfiorandosi il seno nudo,
inavvertitamente si gira verso di lui e lo guarda piena di desiderio.
Si stende sul letto con impeto, piena d’amore, di
quell’amore che pretende da suo marito.
Marco se la trova tra le braccia irresistibile e nello
stesso tempo irraggiungibile, e si sente afferrato da una specie d’angoscia
dettata dal suo egoismo.
Rifiuta infatti quella foga d’amore per la paura che in
seguito possa nascere un qualcosa in grado di togliergli quell’amore e quella
felicità.
Ma in un momento coinvolgente si lascia travolgere
completamente da quel corpo luminoso ed esitante.
Si aggrappa al seno come un bambino – tale si sente Marco –
in quel momento è come un bambino, si sta smarrendo in una grande foresta:
udendo i gemiti della moglie appagata capisce che ha fatto quel passo che
secondo il suo pensiero avrebbe dovuto essere evitato.
Il mattino seguente Monica, con la vestaglia da notte
trasparente, è in cucina e prepara una prima colazione molto ricca di vitamine;
ha l’aria di una donna che ha passato la prima notte di nozze anche se per lei
non è affatto la prima. Allegra, felice, piena di grinta, s’avvia verso la
camera da letto con il vassoio della colazione; Marco ancora a letto, supino,
sembra stia dormendo; allora la moglie lo scuote appoggiandogli una mano sulla
spalla.
«La colazione è pronta, tesoro!» ma Marco, che aveva passato
la notte insonne a causa degli incubi che lo avevano perseguitato non sente la
moglie che così teneramente lo sta chiamando.
Monica riprova:
«Ma dai Marco, amore mio, svegliati è tardi!».
Marco, alzando il capo dal cuscino gli mostra gli occhi
pieni di lacrime, allora Monica preoccupata lascia cadere il vassoio per terra:
«Dio mio, cosa ti succede!» esclama.
«Monica amore mio…» è disperato, appoggia la guancia al seno
seminudo della moglie.
«Oh caro, non devi aver paura, sono accanto a te» e intanto
cerca di rassicurarlo dicendogli che non è successo niente di preoccupante, ma
lui continua:
«Verrà qualcuno, qualcuno a portarci via la nostra felicità,
ti prego aiutami, fa’ che non sia vero» singhiozza abbracciato forte a sua
moglie.
Intanto anche lei, commossa dall’agitazione del marito,
inizia a piangere:
«Oh caro amore mio nessuno ci porterà via la felicità, te lo
giuro, staremo sempre insieme…» e si abbracciano stretti sfiorando con le mani
i loro corpi caldi.
Al lavoro Marco è preso da una tensione strana anche se il
lavoro gli si addice a pennello.
Monica intanto va in giro per la città e per la prima volta
da quando è sposata si ferma a guardare i negozi per neonati e sente una grande
gioia riempirle il cuore. La invade un pensiero bello e delicato e vorrebbe che
nel suo grembo vi fosse una piccola creatura, non sa che questo pensiero si sta
trasformando in realtà e un piccolo essere è già dentro di lei. Intanto
continua il suo giro per i negozi ma non osa comprare ancora niente.
Nell’ufficio di Marco squilla il telefono e lui risponde
preoccupato, ma è una cliente che chiede di recarsi il più rapidamente
possibile da lei per la sistemazione di un prefabbricato.
Per strada c’è un grande traffico ma la mente segue i suoi
problemi e nonostante tutto gli vengono in mente quei meravigliosi momenti
passati con la moglie.
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RispondiEliminaIl romanzo “L’evento “ è la storia tra realtà e follia?, di un uomo che cerca di conoscere se stesso attraverso l’immagine che la sua famiglia ha su di lui. Per questo Mario Velone si “allontana” dalla famiglia per conoscere realmente cosa pensa della famiglia che considera cara. A spingerlo in questa nuova avventura la ricerca di se stesso, ma la semplice curiosità infatti lo porta tradimenti e delusioni che mette a nudo l’animo di un uomo, solitario per propria scelta, che ricostruisce passo dopo passo una vita nuova.
L'Evento è un libro romanzo che Filippo Giuseppe Pitrella ha saputo con tatto e grazia spiegare la vita della famiglia Velone attraverso un Evento. La nascita della loro bambina Veronica.Una storia dei nostri giorni , ma credo che sia una storia di sempre. Ci si ritrova alle prese con una nascita e a volte porta scompenso, è naturale, non si nasce genitori, lo si diventa. Mi complimento con Filippo Giuseppe Pitrella per questo capolavoro così genuino e sensibile. Do un ottimo perché lo merita. Da leggere.
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